domenica 9 novembre 2008

Comunicati incontro Dussmann Service


Comunicato Filcams Cgil del Trentino
Dussmann Service – settore Sanificazione


Nell'incontro di ieri con la Direzione Dussman Service sono state affrontate le problematiche affrontate nelle scorse assemblee sindacali ed in particolare la situazione del rinnovo dell'appalto, il rinnovo del contratto aziendale, la questione delle scarpe e del tesserino, l'organico aziendale (contratti a termine) oltre ad una serie di questioni che riguardavano specifiche richieste delle singole lavoratrici in materia di orario.
Dopo una panoramica sulla situazione generale del settore pulimento, il dott. Sica ha fatto il punto sullo stato del rinnovo dell'appalto, che dovrebbe essere spostato alla primavera del prossimo anno o al termine del primo semestre 2009.
Sulla questione delle calzature antinfortunistiche la Dussman Service ha ribadito la sua posizione di intransigenza sull'applicazione delle norme di legge riguardante le scarpe antinfortunistiche e della correttezza del suo comportamento tenuto in questa situazione. Da parte nostra abbiamo ribadito la giustezza del nostro comportamento e abbiamo chiesto di avere a disposizione altri modelli di calzatura (aperta) da provare in sostituzione alle attuali scarpe.
Dopo una lunga discussione la Direzione Aziendale si è registrata una disponibilità per l'individuazione di calzature diverse da quelle attuali e si è impegnata ad affrontare e risolvere nel breve periodo tutte quelle situazioni che presentano delle patologie mediche e che sono supportate da certificato medico specialistico. Quindi la questione delle calzature rimane aperta e sarà ripresa nel prossimo incontro fissato per giovedì 20 alle ore 14,30 a Ravina.
Questa situazione non ha permesso di raggiungere un accordo specifico in merito alle calzature e quindi tutto è rinviato al prossimo incontro e nel frattempo noi e l'azienda abbiamo ribadito le nostre reciproche posizioni e la Direzione ha voluto rimarcare che chi non calzerà le scarpe non potrà lavorare.
Sul versante dei cartellini di riconoscimento, si è concordato che la questione sarà oggetto di apposito incontro da tenersi presso il servizio lavoro della PAT.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto aziendale l'azienda si è resa disponibile ad esame appena ci saranno certezze sul rinnovo dell'appalto.
Nessuna risposta è stata data sulla nostra richiesta che in attesa del rinnovo dell'appalto venisse aumentato l'attuale importo annuo mantenendo gli attuali criteri in essere. E' comunque nostra intenzione riproporre un incremento economico transitorio in attesa di maggiore chiarezza sul versante del rinnovo del capitolato di appalto.
Ulteriori informazioni saranno date nelle assemblee sindacali che si terranno nei prossimi gironi belle singole strutture ospedaliere.
______________________________________________

Comunicato Filcams Cgil del Trentino
Dussmann Service – settore ristorazione

Si è svolto ieri l'incontro con la Direzione Dussmann Service sulle problematiche emerse dalle assemblee sindacali delle scorse settimane e precisamente sulle questioni dell'organico, dell'orario, del salario, delle attrezzature, delle qualifiche e delle problematiche individuali
Nell'incontro, dopo che l'azienda ha fatto una panoramica della situazione produttiva siamo entrati nel merito della nostra richiesta sul salario e abbiamo chiesto la disponibilità della Direzione ad avviare un confronto di merito finalizzato ad arrivare ad un accordo aziendale sull'aumento salariale. Da parte della Dussmann abbiamo registrato una positiva apertura, tutta da verificare nel proseguo del tempo, sul versante del salario e quindi di arrivare ad un accordo sindacale che valga per tutti i dipendenti Dussmann della ristorazione che lavorano in APSS.
Onde evitare spiacevoli incomprensioni, deve essere chiaro che, discutere di premio di risultato non può e non deve significare erogazione di premi individuali e/o discrezionali, ma definire un premio che deve essere erogato a tutti/e i dipendenti e deve essere tale da fornire garanzie della sua erogazione nel rispetto delle norme vigenti.
Anche sulle modalità di erogazione del premio e degli obiettivi a cui collegarlo devono essere discussi e concordati fra le parti.
Per quanto riguarda l'organico, le richieste di adeguamento degli orari di lavoro e la richiesta di attrezzature adeguate, l'azienda provvederà a dare applicazione degli accordi in essere e le necessarie soluzioni previste per le singole realtà produttive (Ravina, Big Center, S.Chiara, ecc).
Per quanto riguarda l'accordo sull'organico minimo al Big Center l'azienda darà applicazione all'accordo medesimo alla luce dell'attuale situazione produttiva e della riorganizzazione in atto.
Anche sul versante delle qualifiche (livelli) l'azienda si è resa disponibile ad una rivisitazione in tempi brevi della rispondenza fra mansioni svolte e qualifica contrattuale.
Inoltre per quanto riguarda le altre questioni particolari queste verranno affrontate in appositi e specifici incontri.
Come Filcams Cgil del Trentino diamo un giudizio positivo di quanto emerso dall'incontro di ieri, anche se queste disponibilità sono tutte da verificare nei prossimi incontri e quindi ci sentiamo impegnati non solo a tenere informati i lavoratori e le lavoratrici ma e di continuare a dare seguito agli impegni assunti nelle assemblee sindacali.


La Filcams Cgil del Trentino

Trento, 7 novembre 2008

sabato 8 novembre 2008

Lidl: lettera delegate al coordinamento Filcams


Come delegate delta filiale di Trento avremo voluto fortemente essere presenti a questa riunione ma purtroppo a causa dei numerosi impegni sindacali legati alle nostre vicissitudini in azienda e la difficoltà nel trovare una soluzione odierna per i nostri figli ci permettiamo di presenziare e dare un contributo con questa lettera.Alcune di noi lavorano da parecchi anni in Lidl, altre da molto meno. Alcune hanno anche lavorato in altre aziende del settore prima di approdare in Lid!. Ebbene, qui le condizioni di lavoro sono difficili, quando ci assumono ci raccontano che si lavorerà in una grande famiglia, con possibilità di crescita, formazione permanente e attenzione ai nostri problemi. Pero ci si accorge fin da subito che non e cosi. Innanzitutto nelle filiali dove abbiamo lavorato ci sono sempre pochi dipendenti, il minimo necessario e a causa anche delle malattie che normalmente ci sono o delle ferie che devono essere fatte o dei problemi soprattutto legati alle condizioni di noi donne che dobbiamo sobbarcarci il doppio lavoro con le problematiche annesse alla cura dei nostri figli, per chi rimane al lavoro spesso saltano turni programmati oppure ci vengono incontro con il ricatto che pero poi dovremmo dargli qualcosa in cambio. Se poi come cassiere siamo part-time allora la cosa diventa ingestibile. Dovremmo scegliere troppe volte tra famiglia 0 lavoro. In questa situazione quante colleghe abbiamo visto doversi licenziare? Quante volte abbiamo dovuto piegare la testa e per tenerci con sicurezza il nostro orario e non sub ire ripicche siamo state costrette a fare altre mansioni inferiori, pulire i bagni dei clienti senza alcuna protezione di sicurezza, fare gli inventari mensilmente anche se per contratto non eravamo obbligate?Nella nostra filiale per ovviare ai cambiamenti d’orario e poterci tenere il lavoro ci siamo improvvisate baby-sitter part-time. Tra di noi, a seconda dei turni di lavoro, ci organizziamo nel tenerci i figli a vicenda. Noi ovviamo a queste impostazioni organizzative aziendali. Ma quando salterà questa forma di solidarietà e aiuto, cosa dovremo fare? Licenziarsi? Ma di cosa vivremmo visto che alcune di noi sono separate e le altre non hanno certo mariti milionari? L’azienda pensa che con il nostro magro stipendio possiamo permetterci di pagare qualcuna per tenere i nostri figli?Noi lavoriamo come possiamo, come l’azienda ci mette in condizione di operare. La quantità di lavoro che facciamo e enorme, mai subito cosi dove alcune di noi hanno lavorato in passato. Siamo sempre poche, un sacco di clienti che con i loro carrelli strapieni aspettano tanto prima di arrivare alla cassa e quando passano sono stressati dall’attesa e noi siamo costrette velocemente a passare la merce in uno spazio minimo dove il cliente sempre velocemente deve inserire il tutto in sacchetti assurdi e se non e rapido si trova costretto a depositare tutto nel carrello. Poi avanti un altro e cosi via tutta la giornata. Ovviamente dobbiamo dare l’impressione di essere serene e magari con il sorriso stampato!Ovviamente l’ azienda su questa nostro grande lavoro ci guadagna e tenta in tutti i modi di risolvere le varie problematiche individualmente. Le risolve forse per poco tempo e sempre se in cambio diamo qualcosa.Nel frattempo e da sempre la cosa pili odiosa che abbiamo subito e la mancanza di fiducia dell’azienda nelle nostre persone. Si, nelle nostre persone, ancora prima che dilavoratrici. Questa azienda di nasconde dietro ai famosi test e altre pratiche per verificare se siamo oneste. Bisogna chiamarlo e col nome giusto.Perché persone dell’azienda a noi non conosciuti si permettono di controllare cosa abbiamo dentro le nostre borse o sacchetti quando usciamo dal negozio, chiedendoci gli scontrini?Perché ci hanno controllato gli armadietti per verificare cosa contenevano?Perché mettono di nascosto soldi in cassa per verificare se poi siamo oneste nel dichiarare di averli trovati?Perché passano col carrello e oltre a sistemare merce quasi invisibile difficile alla nostra vista addirittura nascondono nelle scatole merce non propria di quel prodotto e noi dovremo verificare?Perché ci facevano firmare test o pagelle e non ci davano copia?Per non parlare di quante volte siamo state riprese verbalmente anche davanti a clienti? Ebbene non vi pare che siano situazioni che ledono e colpiscono gravemente la nostra dignità?
Siamo state parecchio tempo zitte, abbiamo subito per troppo tempo. Per troppo tempo abbiamo scelto l’azienda ed i rapporti personali per cercare di gestire queste situazioni. Pero da sole le cose sono sempre peggiorate. 0 meglio, prima va bene poi appena non puoi dare completa disponibilità a testa bassa sei finita, sei segnata.Ci siamo quindi affidati al sindacato, 0 meglio ai sindacati Filcams e Uiltucs. Si e sempre cercato di fare incontri con I’ azienda e Ii si ponevano le questioni. Ma nulla,solamente promesse e qualche piccola sistematina. Nella pratica quotidiana pero tutto andava avanti come prima. Gli orari venivano messi in discussione, i rimproveri (per essere gentili) dei superiori continuavano anche davanti a clienti, i controlli della nostra onesta continuavano.Ad un certo punto la Filcams attraverso informazioni che si trovano su internet, attraverso il Libro Nero, attraverso una informazione sui nostri diritti e del diritto di dover pretendere di essere rispettate sul luogo di lavoro e di non passare per ladre, del divieto di essere controllate in maniera cosi subdola, del diritto di non dover lavorare con queste pressioni psicologiche, ci ha fatto capire che era ora di reagire.Reagire per pretendere il rispetto della nostra dignità di persone che lavorano onestamente. Onestamente con 10 stipendio al minimo sindacale, il pili basso riferito a tutti i lavoratori del settore che lavorano nella nostra provincia.Abbiamo scioperato il 20 settembre, perché il vaso era colmo. Non si poteva pili continuare cosi, con incontri inconcludenti che non hanno mai risolto nulla. La Uiltucs si era dissociata dallo sciopero perché, come ha scritto sul suo comunicato, 10 sciopero costa! Ma grazie! La dignità pero non ha prezzo e se quel sindacato oltre che dissociarsi a tentato di convincere le persone a non scioperare per la dignità, allora….. proprio non Ci siamo.Una di noi, rappresentante allo sciopero della Uiltucs, ha quindi deciso di iscriversi alla Filcams, al quale hanno seguito altre iscritte a quel sindacato.Ma l’azienda, invece che sedersi ad affrontare le motivazioni della nostra protesta ha preferito denunciarci. Se pero pensava di intimorirci e dividerci, di dare un segnale a tutte le filiali che chi alza la testa sarà punito, allora ha sbagliato. Siamo diventate ancora pili convinte di andare fino in fondo. A fronte dell’ennesima offesa e minaccia di un superiore, una settimana dopo abbiamo ancora scioperato un’ ora. A fronte dell’informativa della denuncia da parte del nuovo capo regionale, abbiamo scioperato ancora un altro sabato e manifestato venerdì scorso. Abbiamo avuto molta solidarietà dai clienti, ci sono stati molto vicini e comprensivi e grazie al nostro sindacato abbiamo avuto molta solidarietà locale con gruppi di giovani organizzati, cittadini, studenti e altre personalità. La prossima settimana ci sarà un’assemblea organizzata dagli studenti di sociologia occupata che hanno chiesto di discutere di noi, delle nostre condizioni di lavoro e di poter esserci d’ aiuto in questa nostra sacrosanta lotta.Comunque dallo sciopero hanno sospeso i controlli, non fanno più firmare nulla ed i capi stanno in silenzio.Quindi lottare per i propri diritti sta dando un primo risultato. Pero andremo avanti per chiedere il ritiro della denuncia e fino ad allora le nostre pressioni sull’azienda aumenteranno.Care colleghe e colleghi, compagne e compagni delle varie filiali, sindacalisti territoriali e nazionali, ci auguriamo che la nostra lotta per la dignità sia da voi condivisa perché la nostra lotta diventi anche la vostra. Siamo tutte nella stessa barca e chiediamo di scegliere concretamente di alzare la testa e lottare anche nelle vostre realtà per la dignità. Insieme e unite anche la famosa Lidl, conosciuta per arroganza e attacco in tutto il mondo dei diritti fondamentali dei lavoratori, dovrà piegarsi ed accettare che nelle proprie filiali lavoratori vanno rispettati in tutti i diritti fondamentali.
la Rsa Filcams Lidl TrentoZanon Tiziana, Baruffo Milena e Bruno Veronica
Trento, 7 novembre 2008

mercoledì 5 marzo 2008

Trentino Spa - riprende la trattativa

Oggi si è svolta la riunione con la direzione di Trentino S.p.A. per discutere il Contratto di secondo livello alla presenza del Presidente Mellarini, il Vice Presidente Zanoni, il Direttore Miorelli.La Filcams, l’RSA e l’assemblea hanno valutato positivamente quanto emerso dall’incontro odierno, in special modo per quanto riguarda gli impegni presi:
- impegno a chiudere positivamente la trattativa su tutte le richieste avanzate nella piattaforma entro il mese di marzo 2008;
- impegno ad istituire sulle questioni più spinose (trasferte, part-time…) una Commissione Tecnica finalizzata a preparare l’ipotesi di accordo sulle stesse da sottoporre in sede di trattativa generale;
- impegno ad erogare un acconto sui futuri aumenti del contratto aziendale, nella retribuzione di marzo. A sancirlo sarà il CDA appositamente convocato per martedì 11 marzo; nella medesima data, secondo quanto affermato dal Presidente Mellarini, si definiranno pure le linee guida della trattativa per il contratto aziendale;
- per il prosieguo della trattativa, si è concordato un prossimo incontro plenario per martedì 18 marzo, fermo restando che nel frattempo si effettueranno gli incontri della Commissione tecnica.

La discussione ha inoltre affrontato, seppur in termini generali, le questioni organizzative alla luce di quanto emerso dallo studio Axteria. Di conseguenza, all’interno del contratto aziendale, saranno individuati gli strumenti concreti in grado di rispondere, anche dal punto di vista del riconoscimento della professionalità e dell’inquadramento, a queste nuove esigenze organizzative.
Alla luce di quanto sopra, l’Assemblea ribadisce la validità delle richieste avanzate, conferma la piena fiducia ed il pieno mandato alla delegazione trattante a rappresentare tutti i dipendenti nella trattativa con Trentino S.p.A.; conseguentemente i delegati eletti sono gli unici titolati a trattare per conto del personale.


La Filcams Cgiul del Trentino - La RSA Aziendale

sabato 23 febbraio 2008

Le aspettative deluse

Le nostre aspettative erano alte ma purtroppo sono state disilluse. Mi limiterò a dire, come i tantissimi giovani che sono entrati a far parte del mondo del lavoro negli ultimi anni vorrebbero il Sindacato ed in particolare la Cgil, che fino a pochi anni fa era la protagonista assoluta del mondo politico-sindacale mentre ultimamente non solo ha fatto da stampella a questo governo caduto ironia della sorte non per i problemi seri che hanno investito questa società ma per le nefandezze di Mastella ma diventata pure l’ombra della Cisl che è presente su tutti i mass media e si fa (per dire) portatrice della parola dei lavoratori.I “giovani” vogliono un sindacato forte che non si pieghi alle richieste di Confindustria, che agisca autonomamente ascoltando soltanto le grida di aiuto,che da ormai tanto tempo vengono ignorate da . questa dirigenza sindacale. I giovani e non solo quelli non vogliono che si metta in discussione il Contratto Nazionale Collettivo ma chiedo che si rafforzi introducendo sanzioni nel momento in cui lo stesso non venga rispettato, non vogliono che si porti il CCNL ad un rinnovo triennale unificando così la parte salariale e normativa, svuotandolo di fatto dei contenuti, ricordando a tutti che i nostri contratti nazionali vengono già rinnovati con un ritardo di con 14,3 mesi (dati Istat).Ci dicono che CCNL andrebbe, inoltre, qualificato sui temi del welfare contrattuale, rafforzandone così la natura di strumento solidaristico universale. La bilateralità, in particolare, offre una serie di strumenti, già in buona parte “al servizio” della contrattazione, e grazie ad un’azione di potenziamento può dare risposte importanti ed immediate. Queste sono belle parole. Gli ultimi due contratti nazionali della Distribuzione Cooperativa sostengono che vanno istituiti gli enti bilaterali, ma ciò non è ancora stato fatto, e l’ultimo contratto è scaduto da più di un anno: quindi sono 9 anni che sulla carta c’è l’’istituzione dell’Ente Bilaterale, ma nei fatti nel secondo livello di contrattazione questo non si riesce a fare.Mentre sempre per quanto riguarda il secondo livello di contrattazione si dice di legare quote di salario alla redditività di impresa e si richiede trasparenza su tutte le partite economico/finanziarie, migliorando la tempistica e la qualità dei processi di informazione e consultazione (assetti societari, situazioni debitorie e finanziarie), ma ricordo quanto sia difficile ottenere dalle aziende i dati economico / finanziari, per non parlare dei dati di bilancio”. (a volte purtroppo anche falsificati). Ricordo inoltre l’enorme difficoltà nel rinnovare i contratti integrativi nelle medie e grandi imprese e sapendo già in partenza che tutte le piccole realtà di fatto ne rimarranno fuori.Non parliamo poi del contratto territoriale che per quanto ci riguarda (settore commercio) è fermo ormai da più di 10 anni.Visti i tanti presupposti negativi si richiede val nostro sindacato, che non peggiori ulteriormente la situazione come ha fatto con la riforma sulle pensioni, l’accordo era l’ abolizione dello scalone e ci siamo trovati gli scalini,le finestre in uscita e per giunta applicate anche sulle pensioni di vecchiaia,neanche Maroni si era spinto tanto. Tutti i lavoratori a partire dai giovani si aspettano la lotta alla precarietà sociale,culturale e del lavoro, un rilancio dell’ iniziativa politica sui diritti a partire come si era detto all’abrogazione della mitica legge 30. Questa flessibilità ormai tutti hanno capito che, crea sottomissione al padrone e per riappropriarci della nostra libertà sui posti di lavoro bisogna ritornare alla gestione del tempo e degli orari di lavoro. Dobbiamo riparlare di contratti Europei come strumento per unire condizioni di lavoro e diritti garantendo gli stessi diritti a tutti i lavoratori impiegati nella stessa impresa con sede in luoghi diversi. Per finire ho letto nel documento dell’ assemblea d’organizzazione della Cgil del Trentino alla voce comunicazione che si deve operare una ricognizione rispetto alle esigenze delle singole Categorie di dotarsi autonomamente di propri siti web, supportandole attraverso l’Ufficio stampa confederale, la fase di realizzazione.Non vorrei che questo significasse censurare i siti delle Categorie che secondo Mamma Cgil non rispettino la linea di maggioranza, anche perché il termine ricognizione vuole dire: accertamento di identità di persone o cose, ispezione,sopralluogo, fino ad arrivare ad attività di accertamento, perlustrazione e gravissimo il termine Controllo.Sarebbe preoccupante e lesivo della libertà di pensiero.

Swetlana Tenuta - Direttivo Cgil del Trentino.

Trento, 22 febbraio 2008

venerdì 8 febbraio 2008

Trentino Spa - serveno scelte chiare

Si è svolta oggi l’assemblea dei dipendenti della Trentino Spa per una disamina delle problematiche aperte con la Direzione ed in particolare rispetto alla prevista ripresa del confronto per il contratto aziendale fissato per il prossimo 21 febbraio ’08.
La discussione ha evidenziato una forte clima di insofferenza da parte dei dipendenti sia per quanto riguarda l’ambiente interno sia per la scarsa considerazione che il management ha per l’impegno profuso dai lavoratori e dalle lavoratrici.
Invece rileviamo che, nella gestione quotidiana del personale, vi sono atteggiamenti autoritari e burocratici tesi a negare la professionalità degli operatori o comunque cercare di svilirne l’importanza. Senza contare che, per quanto concerne l’orario di lavoro, trasferte e turnazioni, le disposizioni aziendali non sempre sono rispettose delle norme.
Se fino ad ora la produttività della Trentino spa non ha risentito delle diatribe del gruppo dirigente, un grande merito va dato alla professionalità dei dipendenti che, nonostante le peculiarità della loro attività, con il loro impegno hanno permesso alla struttura di reggere il peso dell’organizzazione turistica.
Ricordiamo che lo stesso presidente dell’UCT, Gianni Bort, nel mese scorso sosteneva sulla stampa “… sono convinto che la chiave sia nella professionalità dei dipendenti, che le permette di non risentire di queste situazioni..”.
Quella della Trentino Spa, però, è ormai una situazione che rischia di esplodere da un momento all’altro, da momento che il personale è ormai saturo a causa di una situazione pesante che l’assenza di una vera Direzione ha trasformato in vero e proprio stress.
L’ assemblea ha quindi deciso di denunciare pubblicamente tale situazione chiedendo a coloro che ne hanno competenza che si assumano le necessarie responsabilità in modo da dare all’azienda una direzione autorevole ed in grado di dare le necessarie risposte compresa la definizione del contratto aziendale.
Siamo convinti che soprattutto il contratto integrativo può essere uno strumento importante per il riconoscimento e la remunerazione delle professionalità e dell’impegno profuso dai dipendenti. Di conseguenza, nel prossimo incontro, non saranno accettate posizioni dilatorie finalizzate a protrarre nel tempo la definizione dell’accordo aziendale. Quindi se in quell’occasione non ci saranno risposte concrete, i lavoratori non escludono iniziative di lotta per rivendicare i loro diritti.
Infine, l’assemblea dei lavoratori attende una scelta precisa e decisa da parte del Presidente Tiziano Mallarini per porre fine a questa assurda situazione di paralisi e quindi, anche se la sua è una situazione ereditata, deve assumersi le responsabilità che gli competono.

la Filcams Cgil del Trentino e la RSA aziendale

Trento 7 febbraio ’08

giovedì 24 gennaio 2008

Turismo e Trentino Spa

Leggo con piacere le dichiarazione del Presidente Gianni Bort sul Vostro giornale relative al positivo andamento della stagione turistica del 2007 e della cauta soddisfazione per l’inizio del 2008. Una realtà positiva che, volenti o nolenti, è fatta anche di mancati riposi, turni massacranti, lavoro nero, precario o lavoro grigio. Come non si scopre l’acqua caldo quanto si afferma che in alcune realtà e nei momenti di altissima stagionalità si forzano gli orari di lavoro.
Ciò premesso dalla lettura dei dati delle presenze ne discendono due brevi considerazioni:
La prima è che siamo davanti ad un settore che gode di ottima salute e quindi appaiono superflue le polemiche degli ultimi mesi rispetto alla situazione del comparto turistico e quindi anche le critiche rispetto alla scarsa attenzione che da parte delle forze politiche e sociali sarebbe riservata a questo settore;
la seconda riguarda il contratto provinciale che le controparti continuano a non voler firmare adducendo di volta in volta motivazioni dal corto respiro. Infatti, questo importante risultato è anche dovuto alla professionalità dei lavoratori che operano nel comparto e che il contratto provinciale dovrebbe riconoscere. Questo, purtroppo non è possibile a causa della scarsa volontà dell’Unione e dell’Asat a chiudere il contratto provinciale.
Con sempre maggiore evidenza la situazione del settore turistico dimostra che da parte delle associazioni datoriali, al di la delle disponibilità verbali profuse ad ogni occasione, quello che manca è il coraggio politico di metter mano ad una situazione che tutti, aziende e sindacati, anche se per motivi diversi, dicono che va superata per il bene delle aziende e dei lavoratori. Come Filcams Cgil del Trentino siamo convinti che nella contrattazione provinciale si possano individuare soluzioni, sperimentare forme di lavoro in grado di superare la stessa stagionalità e quindi aggredire a monte il problema dell’orario di lavoro, della professionalità e della filiazione dei dipendenti. Il tutto senza dimenticare che il fattore dei bassi salari è uno dei problemi che spesso portano al lavoro nero.
In ultima rispetto a Trentino Spa, condivido le affermazioni del Presidente Gianni Bort quando sostiene che “… sono convinto che la chiave sia nella solidità della struttura, che le permette di non risentire di queste situazioni …” e quindi si possa stare tranquilli sulla funzionalità della struttura. Di conseguenza, come suggerisce lo stesso Gianni Bort, la professionalità dei dipendeti della Trentino spa va riconosciuta e remunerata in quanto in una situazione particolarmente difficile hanno garantito efficienza e funzionalità della struttura.
Attendiamo che nei prossimi giorni, così come previsto nell’accordo di settembre 07, si riprenda la trattativa per definire del contratto aziendale della Trentino spa e quindi

La Filcams Cgil del Trentino
Ezio Casagranda
Trento , 23 gennaio 2008