martedì 14 agosto 2007

Welfare - quale democrazia

Abbiamo letto le prese di posizione dei compagno Caramelle Carotta e Casagranda, e la risposta del segretario Purin rispetto al protocollo sul Welfare e riteniamo che se esiste qualcosa di improprio è il fatto che siano richiamati i compagni che esprimono dissenso verso un accordo che giudicano in modo negativo chiamando in causa percorsi interni e il rispetto della democrazia.

Sarebbe troppo facile polemizzare che mentre questi politici hanno avviato una campagna vergognosa sul fatto che non ci sono risorse per le pensioni dieci giorni dopo si aumentano la paga di 7340,00 euro mensili. Alla faccia delle scelte di equità sociale.

Ma fuori da queste facili, ma non infondate polemiche, anche noi giudichiamo negativo in quanto non rispettoso dei mandati congressuali della CGIL, sia per il fatto che ancora una volta gli aspetti negativi (scalone, legge 30, contralti a termine, precarietà, ed aumento dell'età pensionabile, l'illusione dei giovani che stando all'accordo il 60% sembra essere una chimera) superano di gran lunga quelli "positivi" come l'aumento delle pensioni e/o a disoccupazione.

Noi crediamo che esprimere pubblicamente le varie posizioni su questo accordo, serva a ad aprire un dibattito fra i lavoratori fin da ora e quindi utilizzare il periodo che ci separa dal voto referendario (perché caro Purin la democrazia pretende che il voto sia certificato) per discutere a fondo i contenuti di tale accordo e quindi evitare che il lavoratore sia costretto a decidere in pochi minuti alla fine di un'ora di assemblea.

Inoltre non si capisce cosa significhi che prima bisogna discuterne internamente alla Cgil e poi con Cisl e Uil? Che forse bisogna trovare forme di incartamento del libero pensare o dei giudizi negativi? O forse si cerca di confezionare una posizione evitando che i lavoratori decidano dopo un confronto vero in assemblea e dopo aver letto anche tramite stampa dei vari giudizi sui contenuti dell'accordo. Forse qualcuno teme che i lavoratori leggendo le posizioni critiche esprimano possano farsi un'idea vera, non addomesticata dal Governo amico, dei contenuti dell'accordo del 23 luglio 07 ?

Infine riteniamo il richiamo alla manifestazione del 20 ottobre 07 una vera e propria forzatura del pensiero espresso dai compagni Casagranda Carotta e Caramelle i quali hanno contestato i punti negativi dell'accodo e che a loro e a nostro avviso, sono in netto contrasto con le tesi del nostro ultimo congresso. Naturalmente cambiare posizione è legittimo ma per cambiare le decisioni congresso serve un altro congresso e non solo un governo amico.

Speriamo che a settembre si arrivi ad una grande assemblea dei delegati dove discutere sui contenuti di questo accordo fuori dalle logiche politiche ma con il solo riferimento ai deliberati congressuali.

Democrazia è anche coerenza con le scelte e le decisioni del congresso, il resto è adeguamento alla situazione e quindi rinunciare a battersi per migliorare le condizioni di . chi lavora.

Andrea Mazzoleni - ORVEA Cristian Casassa - RSA CAVIT Tenuta Swetlana - RSA ORVEA - Soini Nicoletta - RSA Coop Altogarda - Giacomelli Lara - UNIFARM - Serra Omar- DUSSMANN (ex Pedus)

Trento, 10 agosto '07

Nessun commento: