giovedì 4 ottobre 2007

Lettera Aperta a Cisl e UIl

Vi sembrerà strano che vi si scriva perché apparentemente sono molto poche le cose che abbiamo in comune, a parte il lavoro;ma oggi un pensiero ci ha colto di sorpresa, anzi una domanda…. Dove trovate la forza ,le motivazioni per progettare il vostro presente e il vostro futuro, per crearvi un obiettivo e crescere in capacità e riconoscimenti?Quando noi abbiamo cominciato a muoverci nel mondo del lavoro , di una cosa eravamo certi, che eravamo alla posa delle prime pietre per costruire una casa di cui noi avremmo tenuto le chiavi e in cui avremmo dato asilo gli altri.Non sappiamo come spiegarvi:allora. Per noi e altri come noi, il senso della costruzione collettiva era molto forte. Qualunque cosa scegliessimo di fare,eravamo certi che non stavamo agendo solo per noi,che avremmo costruito qualcosa di cui anche altri avrebbero beneficiato e l’avremmo custodito come bene collettivo .Questo dava un senso a tutto:piccolo o grande che fosse il nostro contributo serviva a migliorare la realtà fuori dalle nostre mura .Siamo stati forse gli ultimi romantici,ma anche gli ultimi a sentirci padroni delle nostre scelte perché potevamo ancora controllare i risultati delle nostre azioni. E cosi aveva senso fare più dello stesso dovuto,aveva senso cercare di vincere.Non eravamo angeli,ma i risultati contavano.Adesso ci sembra tutto cosi diverso e non sappiamo il perché voi dovreste fare sforzi enormi per dare solidarietà alla CGIL ,ma la democrazia voi dove l’avete lasciata ,e come rispondete ai lavoratori della Cavit che davanti al segretario della CISL hanno votato per il NO all’accordo con una stragrande maggioranza? Direte anche a loro che sono COMUNISTI? Ci sembra che per voi conti di più il vostro star bene con voi stessi .Se il punto di partenza per lasciarsi attrarre da una situazione è lo star bene con se stessi , come si concilia con l’attraversare le difficoltà,la rutine,la continua mediazione con gli altri? Ci sembra difficile, ma forse perché noi apparteniamo alla generazione dei sacrifici e voi del benessere. E noi stentiamo a credere nel benessere come valore.Ma sicuramente sbagliamo,ci manca una chiave che solo voi potete darci.
Cappelletti Marco componente direttivo FILCAMS Cgil - Trento 4 ottobre 2007

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